Saperne di più
Se sei arrivato su questa pagina è perché vuoi approfondire il tema che sta più a cuore allo studio. Quello nel quale vuole fare la differenza ed essere da esempio per agli, anticipando un trend che, secondo noi sarà inevitabile.
Qual’è? Bhe, salvare la razza umana dall’estinzione. Non è un proclamo esagerato!
L’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera minaccia trasformazioni irreversibili e potenzialmente letali al habitat nel quale viviamo. Il settore delle costruzioni è responsabile del xxx50%xxx dell’emissioni di gas serra perché coinvolge il riscalmento/raffrescamento dell’edifici esistenti che risultano altamente inefficienti, ed inoltre è responsabile delle emissioni di anidride carbonica per ottenere nuovi materiali da costruzione. In particolare la produzione di cemento, la produzione d’acciaio e la produzione di argille cotte, generano da sole il xxx40 %xxx delle emissioni di C02. Questi materiali inoltre hanno un peso specifico alto che ne aumenta la potenza necessaria per essere movimentati e sono scarsamente isolanti, richiedendo quindi altri materiali per essere resi abitabili. Costruire con questi materiali è quindi anacronistico e pericoloso.
La soluzione la conosciamo da sempre e bene si adatta all’esigenze di confort a cui puntiamo oggi: usare il legno.
Il ciclo del legno è quella porzione del ciclo del carbonio che grazie alla fotosintesi permette di sottrarre carbonio all’aria e trasformalo in legno donando come prodotto di scarto l’ossigeno. Nell’arco della sua vita un albero cresce producendo ossigeno e immagazzinando nel suo tronco, nei suoi rami e nelle sue foglie quell’anidride carbonica che potrebbe esserci fatale.
Infatti, riforestare il pianeta sembra essere tra le soluzioni più efficaci per tornare a livelli di C02 accettabili. Ma come sempre accade in natura, il ciclo del legno è a somma zero. Infatti nella sua decomposizione o nella combustione il legno rilascia il carbonio immagazzinato. Proprio per questo motivo il settore delle costruzioni può giocare un ruolo determinante per fungere da accumulatore di carbonio nel lungo periodo.
Gli edifici che essi siano di mattoni, cemento, acciaio o legno, hanno, ad oggi, tempi di vita paragonabili a quelli degli esseri umani o superiori. Difficilmente la loro speranza di vita alla nascita è inferiore ai 70 anni ed anzi molto edifici che costituiscono le nostre città hanno più di 100 anni. Oggi inoltre, rispetto ai secoli precedenti, non sono più i materiali da costruzione a determinare quando un edificio sarà demolito, ma la sua utilità, il suo valore economico.
E’ quindi evidente che costruire in legno può essere un modo per stoccare anidride carbonica in maniera efficiente, compatta e duratura per un lungo periodo! Tagliando in maniera controllata i boschi di produzione del legname inoltre si libera spazio per nuove alberature che nelle prime fasi della vita sono altamente efficienti nel processo di fotosintesi e crescita.
Se l’intero mondo delle costruzioni si convertisse all’uso del legno si potrebbero evitare xxxxxxxxxxx tonnellate di emissione per anno e accumularne xxxxxxxxxxxxxxxx.
Il legno negli edifici può essere più efficiente sistema di accumulo dell’anidride carbonica per i prossimi 100 anni.
“Sviluppo i progetti nei quali sono coinvolto seguendo un processo ordinato che tenga sotto controllo gli aspetti tecnico -economici durante tutte le fasi del progetto senza precludere le potenzialità creative dell’incarico.”